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UNA MISSIONE SILENZIOSA

UNA MISSIONE SILENZIOSA

Mentre il mondo assiste con apprensione ad una nuova tragedia di guerra nei Paesi dell’Est Europa, rimangono nel silenzio le cause e le sofferenze di un’altra guerra che ormai è dimenticata: quella in Siria.
I 650.000 rifugiati ancora presenti in Giordania ce la ricordano e ci sfidano quotidianamente.
Questi ultimi due anni abbiamo veramente avuto molte difficoltà ad affrontare le numerose richieste di soccorso, nessuna ONG o organizzazione caritativa infatti è al momento disponibile a sostenere l'assistenza medica di persone vulnerabili e povere come i Rifugiati Siriani.

Esclusi dai programmi di protezione sociale del governo giordano, la maggior parte dei rifugiati può rivolgersi ora solo a organizzazioni di assistenza che al momento, come detto sopra, non sono operative.
Rimane qui al Sud solo il nostro Ospedale che continua ad aprire le sue porte a coloro che abbisognano di ricoveri ospedalieri per emergenze o necessità non rinviabili: bambini che necessitano di operazioni chirurgiche non procrastinabili o di ricoveri urgenti per malattie respiratorie o gastrointestinali; donne gravide che si presentano con casi di maternità particolarmente urgenti o con complicazioni; o adulti che hanno necessità di procedure mediche e chirurgiche di emergenza.

Fino a due anni fa abbiamo aiutato circa 2.300 Rifugiati all’anno. Lo scorso anno il numero è stato ridotto di molto, quest’anno la situazione è ancora più grave. Quello che ci preoccupa e ci fa soffrire è che è difficile trovare un sostegno a queste emergenze e priorità alle quali non possiamo non rispondere.
Un sostegno ed un incoraggiamento viene da benefattori silenziosi che con una semplice firma per la Fondazione contribuiscono a dare una risposta viva a questa priorità. Quest’anno infatti una parte della quota del 5x1000 è stato destinata al sostegno del nostro ospedale e di questo siamo molto grate.

Grazie a questo abbiamo potuto aiutare Salima una giovane donna di 22 anni, mamma di due bambini. È venuta nel nostro ospedale perché aveva iniziato il travaglio del suo terzo figlio.
Era molto magra e disidratata e anche il bambino non stava bene: era in sofferenza fetale. Il medico ostetrico ha quindi deciso di procedere con un cesareo urgente e così è nata Loa, una bella bimba di 2,750 Kg.

La mamma ci ha poi raccontato la sua storia. Lei e suo marito venivano da Masoul e hanno affrontato un viaggio travagliato per scappare e per trovare un posto sicuro per la loro famiglia. Dopo molti mesi passati in giro per la Siria da un posto all'altro, hanno raggiunto il confine giordano.
Ora vivono in una vecchia e piccola casa, molto fredda d'inverno e calda d'estate. Il marito lavora sporadicamente nei campi agricoli e il reddito è saltuario e misero. Naturalmente non possono permettersi spese extra come cure mediche… ma grazie a voi abbiamo potuto sostenere questa nuova vita.

Quando abbiamo chiesto loro come potessero sopravvivere con tre bambini, ci hanno risposto: “Allah kabir” “Dio è grande”. Si, Dio è grande e sostiene in molti modi, e servendosi anche del vostro aiuto, aiuta il piccolo e l’indifeso.

La lotta per la sopravvivenza dei Rifugiati siriani continua ... e noi siamo qui.... una piccola luce nel buio del tempo.... ecco perché siamo molto grati a tutti i benefattori della Fondazione Comboniane nel Mondo che ci hanno sostenuto in questa nostra silenziosa missione.

Sr Adele Brambilla  

 

GI 1 - Aiuto ai rifugiati siriani nel Sud della Giordania