LA FORZA DELLA DEBOLEZZA
Ci avviciniamo al Natale e questo muove in noi la gioia, la solidarietà, la ricerca di famiglia, la riconciliazione e il desiderio di pace di cui abbiamo tanto bisogno. Contemplare questo Bambino fragile, bisognoso delle cure e delle attenzioni degli altri, aiuta anche noi a “rinascere”, a identificare Gesù con i più deboli e bisognosi, con quelle persone che spesso ci passano accanto e noi nemmeno notiamo.
Ed ecco che, nella mia debolezza e nei miei limiti, cerco di seguire questa strada per rendere presente la tenerezza di Dio per i bambini diversamente abili del Centro Educativo “Nuevos Pasos”. Sono loro che con la loro innocenza, la loro spontaneità e i loro sorrisi, tirano fuori il meglio di me. Perché hanno il coraggio di superare sé stessi, come quando Eduardo con la sindrome di Down vince la timidezza ed esce a ballare, o quando Jonathan mi mostra fiero come riesce a camminare meglio ogni giorno; per non parlare dei ragazzi che hanno partecipato alle Olimpiadi speciali e sono tornati felici con diverse medaglie.
Grazie a loro anche io imparo a vedere la vita con altri occhi, partendo da altre capacità, da una “debolezza” che voglio accogliere e valorizzare. Al momento, al centro, sono iscritti circa 150 studenti che vanno dai 5 ai 19 anni. Le disabilità sono molto diverse: sordità, cecità, ritardo mentale, sindrome di Down, paralisi cerebrale infantile, autismo, ecc. Un centinaio frequentano quotidianamente le lezioni; altri per via della distanza, seguono le lezioni da Zoom con visite programmate a domicilio da parte dei docenti. Oltre alla formazione indicata dal Ministero della Pubblica Istruzione, cerchiamo di mettere l'accento su ciò che è utile per la vita affinché possano raggiungere una maggiore autonomia.
Nel corso dell’anno abbiamo svolto diverse iniziative e partecipato a varie ricorrenze: il giuramento alla bandiera, le olimpiadi speciali, la settimana del popolo afro, ecc. L’obiettivo di queste celebrazioni è, al di là della festa, rafforzare il riconoscimento del valore di ogni persona, la sua dignità, l'identificazione con una cultura, la sua inclusione, il suo diritto al lavoro.
Personalmente, l'incontro con questi bambini mi fa fare “nuovi passi” nella mia vita e mi invita tante volte a riflettere… di cosa mi posso lamentare? Sono proprio loro ad aiutarmi a vivere tutto ciò che il Bambino di Betlemme ispira e insieme proviamo a costruire il sogno di Dio: un mondo inclusivo, che non teme la diversità, in cui tutti ci ritroviamo insieme seduti alla stessa mensa.
Concludo ringraziando di cuore ciascuno di voi per la solidarietà che state mostrando e che ci incoraggia ad andare sempre avanti. Buon Natale e che il Bambino Gesù riempia le vostre vite di nuovi passi!
Sr. M. Piedad Aldaz Ilzarbe