ETH 13 - EMMAUS SHELTER: UNO SPAZIO DI RIGENERAZIONE
Dove si realizza
Il progetto si realizza ad Addis Abeba, in una zona periferica della città chiamata Yeka Michael Sub City, che ogni giorno diventa più grande, e allo stesso tempo, più appetitosa per la gente semplice delle campagne, soprattutto giovani ragazzi e ragazze.
Queste persone arrivano in gran numero e, generalmente, non trovano quello che avevano sognato quando hanno iniziato il loro viaggio verso la città, andando così ad ingrossare le già amplissime fasce di povertà esistenti. Queste situazioni penalizzano soprattutto le ragazze, che molto spesso finiscono sulla strada con bambini da accudire.
Descrizione del progetto
Nel rapido e profondo mutare della società etiopica, si notano ogni giorno situazioni disagiate che riguardano soprattutto le giovani ragazze. Molte di loro vengono in città per lavorare e molto spesso vengono abusate nelle stesse famiglie dove lavorano, finendo così per trovarsi con gravidanze indesiderate. Come se ciò non bastasse, una volta accertata la gravidanza molte vengono messe alla porta.
Al fine di aiutare queste ragazze è nato l’Emmaus Shelter che offre un servizio di accoglienza per ragazze madri che va dai tre ai sei mesi. In questo periodo le ragazze vivono nella casa di accoglienza e imparano a prendersi cura del bambino e ad amarlo, mentre seguono piccoli programmi volti a dare loro piccole competenze professionali.
Si dà particolare importanza alla riabilitazione delle donne e al loro reinserimento nella società, insegnando loro lavori artigianali così che possano vendere i propri prodotti al mercato locale.
Il progetto si svolge in due fasi, una prima fase di accoglienza e assistenza per la durata di almeno sei mesi, dopo lo svezzamento del bambino, in cui si accompagnano le giovani ad una ripresa psico fisica. La seconda, più complessa, in cui le giovani sono impegnate a trovare le vie di un reinserimento sia a livello sociale, che familiare e lavorativo. Il nostro accompagnamento in questo processo (tanto economico quanto di supporto umano) dura per almeno altri tre mesi dopo aver lasciato lo shelter.
Al momento il progetto sta vivendo un periodo di cambiamento: terminata la collaborazione con gli altri enti, come il Nigat e le Suore della Carità, la piena responsabilità cade sulle suore comboniane.
Obiettivi
- Assistere donne con bambini neonati che hanno bisogno di un posto dove abitare, offrendo loro vitto e alloggio e servizi medici, se necessario
- Insegnare alle donne dei piccoli lavori manuali, come il confezionamento di una serie di oggetti artigianali locali da poter vendere, cosi che possano essere economicamente indipendenti dopo l’esperienza al rifugio.
- Offrire un sostegno emotivo e umano alle vittime della violenza
Beneficiari
Diretti: le 24 donne che saranno ospiti di questa casa famiglia e i loro bambini
Indiretti: le loro famiglie e tutta la società
Sorella referente: sr Angela Mantini
Costi del progetto