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BUON NATALE SEMPRE PERCHÈ È SEMPRE NATALE!

BUON NATALE SEMPRE PERCHÈ È SEMPRE NATALE!

Carissimi amici e amiche,

un saluto dallo Zambia e da Makeni Villa in particolare, il quartiere povero alla periferia di Lusaka che tantissimi di voi conoscono grazie al progetto “Pane e latte”. Questa sera voglio raccontarvi non dei bisogni dei nostri bimbi, ma dei miracoli che ogni giorno vediamo con i nostri occhi e che ci parlano di un Dio presente.

Vi voglio raccontare di Jonas (nome di fantasia) dodici anni, una volta ragazzino di strada, ora scolaro diligente. Viene a scuola con la sorellina di cinque anni di cui si cura. La mamma va a vendere verdura al mercato alle cinque del mattino e ritorna la sera tardi, quando entrambi i bambini dormono. Loro la vedono solo il sabato quando lei va al mercato un po’ più tardi. Jonas non ha orologio, non ha nessuno che lo svegli per andare a scuola, indossa sempre lo stesso paio di pantaloncini e maglietta e tante volte non viene a scuola perché i suoi abiti sono sporchi e se ne vergogna.

Poi, la strada è sempre una tentazione che porta altrove. E lui spessissimo va altrove... sempre con la sorellina per mano. O meglio, andava altrove, perché adesso arriva puntuale e vuole imparare. Gli abbiamo dato una maglietta, nuovi sandali e uno zaino e, miracolo dei miracoli, ogni giorno arriva puntuale e mi guarda con un sorriso grande, come a dire: “Ci sono! Sono venuto”. Jonas, piccolo uomo con un grande sogno: diventare grande, lavorare e avere una casa bella per lui, per la mamma e per la sorellina.

Guardando lui penso al nostro Dio della Speranza che è presente in ogni situazione e ci trasforma.

Vi voglio raccontare anche di una piccola “squadra” di bambini, cinque fratelli di una famiglia di nove persone. Vengono tutti al Centro, ogni giorno, percorrendo chilometri. Vengono a stomaco vuoto, come tutti gli altri, ma con un sorriso infinito, felici di andare a scuola, studiare e sognare un mondo diverso. Sono rifugiati e i loro occhi di piccoli hanno visto più dell’inimmaginabile, più di quanto un cuore di adulto possa sopportare. Due di loro hanno due cicatrici in fronte, per un colpo di machete inferto da soldati ribelli.

Eppure, sorridono e camminano, sorridono e vengono al Centro, sorridono e sognano. Hanno coraggio e speranza.

Guardando loro penso al nostro Dio della Vita che consola e guarisce, che incoraggia e ci cammina accanto. Sempre.

 

Infine, vi voglio parlare di una nostra maestra, povera anche lei, ma con un cuore grande. Ha figli e nipoti da mantenere e un marito senza lavoro, ma spesso viene in ufficio con pantaloncini e gonne acquistati per i bambini del Centro.

I suoi gesti di attenzione mi ricordano che siamo tutti famiglia, che siamo responsabili gli uni degli altri perché Dio ci ha reso Suoi figli/e: Lui non ha pensato a Sé ma ha pensato a noi e si è fatto Uomo, si è fatto Bambino ed è nato tra noi. Ha abbracciato la nostra Umanità per rimanere con noi per sempre.

Tra pochi giorni sarà Natale e celebreremo questo grande Mistero dell’Incarnazione, ma a me piace pensare che è sempre Natale, è Natale ogni giorno perché Lui continua a nascere nelle nostre storie, ad essere presente e vivere nelle nostre realtà e le trasforma con la Sua presenza. Lui è Vita e ci dona Vita.

Con Lui possiamo sempre sperare, come Jonas, possiamo ricominciare con coraggio, come la mia piccola “squadra del Centro”, possiamo essere capaci di gesti che vanno oltre le nostre forze e possibilità, come la nostra maestra, perché nel nostro cuore c’è un Dio che si è fatto Bambino, è nato in noi e ha deciso di restarci.

E allora, Buon Natale... da celebrare il prossimo 25 dicembre e Buon Natale sempre, ogni giorno, a voi, alle vostre famiglie, a quanti amate, a tutta l’umanità.

 

Sr. Enza Carini e Sr. Paola Glira