KE 07 - OGGI È IL MIO FUTURO: ASILO DI ADU
Dove si realizza
Il progetto si realizza ad Adu, un piccolo villaggio situato non lontano dalla costa del Kenya che si affaccia all’Oceano Indiano. È una missione aperta da pochi anni, dove la popolazione è prevalentemente Giriama che vive di agricoltura di sussistenza, per lo più coltivazione di mais.
Negli ultimi anni in questa zona la pioggia sta sempre più scarseggiando mettendo la popolazione in difficoltà poiché i campi coltivati non riescono a raggiungere la piena maturazione. Con il raccolto perso le famiglie fanno sempre più fatica ad accudire i propri bambini e i genitori si allontanano sempre di più per trovare piccoli espedienti per sopravvivere. I bambini sono coloro che soffrono di più di questa situazione, spesso lasciati a sé stessi con problemi più grandi di loro da risolvere come il trovare il cibo e accudire i più piccoli.
Le sorelle hanno fatto uno studio per comprendere i vari fattori che mettono i bambini in difficoltà e sono stati formulati varie strategie da percorrere per venire in loro aiuto e questo progetto fa parte di una di queste.
Descrizione del progetto
Questo progetto nasce dopo un’analisi di contesto che ha portato alla luce vari fattori che pongono i bambini ad una situazione di grande vulnerabilità. L’analisi ha fatto comprendere l’urgenza di accudire e proteggere i bambini della zona di Adu. In collaborazione con i padri presenti nella missione è stato appena terminato un asilo che è stato inaugurato nel gennaio 2023.
Questo asilo vuole essere un punto di riferimento importante per questi bambini per rinforzare la loro naturale curiosità e appassionarli all’educazione, e allo stesso tempo dare delle conoscenze basiche per aiutarli a comprendere e gestire, nel limite delle loro capacità, il mutamento che sta avvenendo nella loro società a causa del cambiamento climatico. Il metodo educativo che vorremmo utilizzare è un approccio olistico e propone di preparare i bambini ad affrontare le sfide che riserverà per loro il mondo.
L’apprendimento cura l’aspetto non solo cognitivo ma anche sociale ed emotivo del bambino. Essendo un contesto dove i genitori sono sfidati dal punto di vista economico a provvedere ad un pasto regolare, una merenda viene data ai bambini ogni giorno. Il fine è di provvedere ad un ambiente protetto, e ideale per attivare la naturale curiosità dei bambini utilizzando strumenti creativi di insegnamento, per educare la loro capacità di comunicare, cominciare ad apprezzare e sentirsi corresponsabili della creazione, e diventare adolescenti e adulti responsabili e innovativi nel trovare la soluzione delle difficoltà in cui si trovano.
Il contesto educativo dell’asilo porta inevitabilmente ad incontrare i genitori e i tutori dei bambini e desideriamo coinvolgerli in seminari di formazione che li aiuti a comprendere il ruolo dell’educazione e far apprezzare le potenzialità nei loro bambini. Molti di questi genitori non hanno avuto la possibilità di studiare. Auspichiamo con la miglior comprensione del loro ruolo verso i bambini e le istituzioni apprezzino questa possibilità che viene data e si coinvolgano di più nel processo educativo. L’educazione data ai bambini oggi permetterà di portare a compimento il futuro che stanno sognando.
Obiettivi
- Formare i bambini per comprendere e meglio gestire il cambiamento climatico, culturale, sociale e economico della loro zona
- Aiutare i genitori ad apprezzare l’educazione e la sua potenzialità per il futuro dei bambini.
- Aiutarli a comprendere il loro ruolo verso i bambini e le istituzioni educative
Beneficiari
Diretti: circa 300 bambini con i loro genitori o tutori
Indiretti: le famiglie e la società
Contributo locale
Un insegnante professionalmente qualificata (una missionaria comboniana) seguirà di persona tutto il programma educativo per i bambini e i familiari, coadiuvata dai Padri della Consolata. Durante gli incontri le donne prepareranno il cibo, inoltre è prevista una partecipazione attiva dei genitori dei bambini nella creazione delle attività.
Sorella Referente: Sr. Magdalena Maria Setlak
Costi del progetto